Il castello

Ultima modifica 27 febbraio 2020

La prima notizia del castello risale al 951 quando Berengario II e Adalberto re confermarono alla badessa Ermenegilda la corte di Casei con il Castello; così pure fece Enrico III nel 1054. Nel 1185 erano feudatari di Casei i conti di Rovescala.
Nei primi anni del 1300 vi soggiornò l’eresiarca fra’ Dolcino Tornielli.
Nel 1348 era signore Fiorello Beccaria.
Verso il 1415 i Beccaria persero definitivamente il feudo di Casei a favore del Conte di Carmagnola.
Nel 1431 fu investito del feudo il marchese Guido Torelli. Il feudo e il castello rimasero quasi ininterrottamente ai Torelli fino ai primi anni del 1800, quando fu acquistato dall’avv. Andrea Squadrelli.
Nel 1499 Casei e il castello furono conquistati dai Francesi di Gian Giacomo Trivolzio per Luigi XII.
Nel 1543 gli Spagnoli decisero di indebolire le mura di Casei e di distruggere le fortificazioni del castello. Finalmente il 22 dicembre 1560 il governatore di Milano Francesco Ferdinando de Avalos de Aquino concesse il restauro.
Il castello, nel luogo e con le proporzioni di oggi, fu iniziato nel 1407 ingrandendo il precedente maniero. Esso si presenta come una massiccia costruzione in mattoni, con corte interna quadrangolare. Gli avanzi dei quattro torioni d’angolo sono ancora possenti. Su parte dei due torrioni verso est furono costruiti, intorno al 1700, due loggiati. L’ingresso nord verso il borgo poggia su due grandi arcate ad ogiva di cui una risulta il fondamento dell’antico torrione d’ingresso.
Sul fronte opposto un altro ingresso è costituito da un’ala pensile che formava il corpo di guardia e poggiante su due grandi arcate ogivali. L’interno del castello, oggi, è quasi tutto sistemato ad abitzione. Di fronte all’ingresso nord, nella corte, si apre un loggiato attraverso cui si entra nella cappella al titolo di Sant’Antonio di Padova che conserva una statua settecentesca del Santo ed alcune pregevoli tele. Altre tele, mobili antichi e collezioni varie sono in tutte le stanze del castello.
Al di sotto del piano del cortile si può ammirare la parte originaria del maniero che, a giudicare dalle fondamenta, doveva essere veramente possente.

Importante l’archivio che conservava rari documenti, oggi aggregato all’archivio storico comunale.

 

La Casata Torelli

Le origini della famiglia Torelli si perdono nella notte dei tempi. Il capostipite fu un certo Ludolfo primo duca di Sassonia, fiero nemico di Carlo Magno. Passarono diverse generazioni per giungere ad Enrico II che nominato duca di Verona nel 952 fu il primo Torelli entrato in Italia.
Capostipite dei Torelli in Italia viene considerato Pietro che fu il primo della famiglia ad assumere il nome italiano di Torello. Suo discendente fu Guido (morto nel 1193) detto Salinguerra.
I Torelli ormai stabilmente in Italia scelgono come loro residenza Ravenna e poi Ferrara per un periodo di oltre 250 anni. Vennero scacciati da Ferrara nel 1244 e si dispersero a Parma, Forlì, Firenze, Mantova, Foligno e Fano.
Il vero fondatore della casata fu Guido che, valoroso condottiero, milita sotto i Terzi di Parma, fu al soldo di Filippo Maria Visconti, che investì Guido dei feudi di Montechiarugolo e Guastalla e poi di Casei, ed ebbe il privilegio di inquartare il proprio stemma con la vipera viscontea.


Stemma dei Torelli Marchesi di Casei e Cornale, Conti di Settimo.

Si può notare una evidente differenza tra questo e gli stemmi degli altri rami della famiglia, in particolare per la presenza al centro del quadretto del cane bianco seduto sul prato ma proteso con le zampe atteggianti la guardia, mentre una catena va oltre il pino. Dall’alto una mano tra la nebbia l’afferra. Da notare anche questo è l’unico stemma torelliano ove figura il motto di famiglia “In hoffen”, cioè “nella speranza”; inoltre il simbolo originario del toro ha perso la storica centralità.

Guido Torelli primo Signore di Casei della Casa Torelli.
Il 19 maggio 1431 Filippo Maria Visconti offrì a Guido Torelli, Signore di Montechiarugolo e di Guastalla il feudo di Casei o Caselle e Cornale, col titolo di Conte, come ulteriore riconoscimento dei suoi meriti militari dopo la vittoria sui Veneziani del 12 Maggio.
Morto Guido nel 1449 il feudo passò ai due figli Cristoforo e Pietro Guido.
Dopo la divisione di tutti i possedimenti del 1456 Casei e Cornale andarono a Cristoforo con Montechiarugolo. Il 28 settembre 1456 il feudo fu elevato a Marchesato con Cristoforo primo marchese.
Morto Cristoforo nel 1460 i figli Marcantonio prima e Marsilio poi divennero Conti di Montechiarugolo mentre all’altro figlio Guido spettò il marchesato di Casei e Cornale.

 

I Torelli Marchesi di Casei

– GUIDO II 2° Marchese di Casei e Cornale dal 1460. Patrizio Milanese, Patrizio di Mantova, Pavia e Parma, Protonotario Apostolico dal 1462 al 1494, Abate Commendatario di San Donato di Sesto fino al 1494, Capitano delle Armate del Duca di Milano dal 1476, Capitano delle Armate della Repubblica di Venezia dal giugno 1482, Capitano di Cavalleria delle Armate Pontificie dal luglio 1486, Capitano di Cavalleria al servizio degli Sforza dal marzo 1500. Sposò Francesca Bentivoglio nel 1494, vedova di Galeotto Manfredi, Signore di Faenza. Morì assassinato dai nipoti a Guastalla nel maggio 1501.

– MARCANTONIO 3° Marchese di Casei e Cornale figlio di Guido, Patrizio Milanese, Patrizio di Mantova Pavia e Parma. Sposò Ippolita Gonzaga, figlia di Gianluigi Gonzaga, Signore di Schivanoglia, e di Giovanna dei Conti di Thiene. Cedette nel 1546 ogni suo diritto sopra Guastalla ai Gonzaga.

– GUIDO III 4° Marchese di Casei e Cornale figlio di Marcantonio, Patrizio Milanese, Patrizio di Mantova, Pavia e Parma. Sposò Giulia Stanga, vedova di Giampietro Gonzaga dei Marchesi di Palazzolo, figlia di Giulio Stanga, Marchese di Castelnuovo Bocca d’Adda e Patrizio di Cremona. Morì nel 1570.

– BONIFAZIO 5° Marchese di Casei e Cornale figlio di Marcantonio, Patrizio Milanese, Patrizio di Mantova, Pavia e Parma. Sposò Laura Martinengo, figlia del Conte Francesco Martinengo. Morì a Mantova nel 1630 di peste.

– GIAN ANTONIO 6° Marchese di Casei e Cornale nipote di Bonifazio (il padre Marsilio morì nel 1629 prima di Bonifazio). Patrizio Milanese, Patrizio di Mantova, Pavia e Parma. Sposò Maria Trivulzio, figlia di Giorgio Teodoro Trivulzio, Signore di Cologno e Sesto Ulteriano, Patrizio Milanese, e di Gabriella de Lazzari poi in seconde nozze Angela de Arguis, vedova di Carlo Antonio Giorgi, Conte di Vistarino, figlia di don Juan de Arguis.

– FRANCESCO I 7° Marchese di Casei e Cornale figlio di Gian Antonio, Conte di Zeccone, Patrizio Milanese, Patrizio di Mantova, Pavia e Parma, Cavaliere dell’ordine di Santo Stefano, Colonnello delle Armate del Duca di Savoia. Sposò Maria Elena Arrigoni, figlia del Marchese Pompeo Arrigoni, Signore di Villadeati e Patrizio di Mantova.

– MARSILIO 8° Marchese di Casei e Cornale, conte di Zeccone, figlio di Francesco, Patrizio Milanese, Patrizio di Mantova, Pavia e Parma.

– CRISTOFORO II 9° Marchese di Casei e Cornale, conte di Zeccone, figlio di Francesco, investito dal Re di Sardegna nel 1769, Cavaliere dell’Ordine di Santo Stefano, Decurione di Pavia, Patrizio Milanese, Patrizio di Mantova, Pavia e Parma. Sposò Marianna Provera, figlia del Marchese Giambattista Provera, Patrizio di Pavia, divenne dama dell’ordine della Croce Stellata nel 1783. Morì a Casei nel 1753.

– FRANCESCO II 10° Marchese di Casei e Cornale, figlio di Cristoforo, investito dal Re di Sardegna nel 1769, Conte di Zeccone, Patrizio Milanese, Patrizio di Mantova, Pavia e Parma. Sposò Donna Marianna Brasca, figlia ed erede di Don Cesare Brasca, Patrizio Milanese. Morì nel 1825.

Francesco II fu l’ultimo dei Torelli del ramo pavese. Ebbe infatti solo tre femmine che sposarono nobili della zona.


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