Descrizione
Casei Gerola è un comune della provincia di Pavia. Si trova nella pianura dell'Oltrepò Pavese, al confine con la provincia di Alessandria, sul torrente Curone a pochi chilometri dalla sua confluenza nel Po.
Santo Patrono di Casei Gerola è San Fortunato le cui spoglie sono custodite nell'Insigne Collegiata San Giovanni Battista.
La zona di Casei fu popolata fin dalla preistoria, ma le popolazioni liguri che si sovrapposero a precedenti insediamenti iberici e le popolazioni celtiche, subentrate alle liguri, hanno lasciato poche tracce nell’ “Ager Maricorum” individuato da Siro Severino Capsoni. I primi veri colonizzatori furono i Romani che scelsero Casei come avamposto militare e colonia commerciale presso il Po; la centuriazione romana è ancora evidentissima nelle fotografie aeree del territorio.
La prima notizia storica riportata da alcuni studiosi risale al 455 d. C. quando il vescovo permetteva la benedizione del cero pasquale alla Chiesa di Casei.
Per l’identificazione dell’antico nome di Casei le ipotesi sono diverse: Claxellum della “Tavola di bronzo della Polcevera”(117 a. C.), Causellum della “Tabula Peutingeriana”, Cassium e Casellum per altri studiosi, nei documenti medievali si trova sempre Caselae, Caselle, Casellum, Caxellum, Case’.
Dal sec. V si susseguirono le invasioni barbariche dai feroci Rugi fino agli Ostrogoti e ai longobardi che diedero una certa importanza al territorio vicino a Pavia, loro capitale. Nel 723, sotto il regno del longobardo Liutprando, passò da Casei e si fermò una notte il corpo di Sant’Agostino, trasportato dalla Sardegna e da Genova alla basilica di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia.
Già nel 951 risulta l’esistenza del castello e, nel periodo dell’occupazione franca, la costruzione della chiesa di S.Martino extra moenia, nominata chiaramente come pieve nel 1220.
Nel 1164 Casei è nominata tra le terre che Federico I assegnò a Pavia e fu sede di podesteria o squadra. Sembra che già nei 1197 Casei fosse infeudata agli Isimbardi di Pavia; passò poi sotto il dominio dei Beccaria, cui la tolsero i Visconti, per darla dapprima a Francesco Bussone (conte di Carmagnola) col titolo di conte di Casei e Castelnuovo e poi a un altro noto condottiero, Guido Torelli di Ferrara (1431). Il feudo di Casei, che comprendeva anche Cornale ( e poi Torello), rimase ai Torelli fino all’abolizione del feudalesimo.
Nel 1561 Cristoforo Torello ottenne per sé e i successori il titolo di Marchese di Casei e Cornale. Nell’ambito del marchesato era compreso anche il centro di Comun Campeggi (oggi cascina Campeggia) e quello di Cagnano (oggi cascina Cagnano).
Nella seconda metà del 1300 venne iniziata la costruzione di quella che poi diventerà l’Insigne Collegiata S. Giovanni Battista.
Nel 1543 gli Spagnoli decisero di indebolire le mura del castello e dell’oppidum per non doverli difendere contro i Francesi.
Nel 1713, con la pace di Utrecht, Casei passò all’impero austriaco; ma Carlo Emanuele III, re di Sardegna prima del trattato di Worms del 1743 ottenne tutto l’Oltrepò e Casei diventò parte della provincia di Voghera. Nel 1775 i comuni di Casei, Silvano,Corana, Bastida de’ Dossi, Cornale furono raggruppati nel IV Mandamento con capoluogo Casei.
Dopo il 1860 Casei, insieme all’Oltrepò, fu inclusa nella provincia di Pavia e poi passò al Regno d’Italia e ne seguì le vicende.
Non meno importante era un tempo l'attuale frazione Gerola. Esso sorgeva in origine più a nordovest, presso l'attuale confluenza della Scrivia nel Po. Sviluppatosi in prossimità di una vasta isola del Po (Insula Guazzatoria), fu a lungo sede di un vasto comune comprendente anche Mezzana Bigli, sorto in origine sull'isola, insieme a Guazzora che apparteneva al feudo di Gerola. Passato come Casei a Pavia nel 1164, e anch'esso sede di podesteria, fu infeudato ai Corti di Guazzora e successivamente ai Bigli di Milano. Questa signoria durò sino all'abolizione del feudalesimo.
Successivamente cominciò il declino di Gerola: nel 1800, avendo Napoleone deciso di far corrispondere i confini politici al corso del Po, Mezzana Bigli, che si trova a nord del fiume, fu diviso da Gerola, il cui comune fu ridotto a tre moncherini isolati tra loro; successivamente lo spostamento verso sud del corso del fiume rese inabitabile anche ciò che restava, per cui gli abitanti di Gerola costruirono un nuovo centro, detto Gerola Nuova, sul sito attuale, in un territorio che apparteneva a Casei. Cosicché, nel 1835, cedettero ciò che restava del loro comune ai casellesi, e si fusero con essi nel nuovo comune di Casei Gerola.
Il 09/05/1945 a Casei Gerola si costituì il locale Comitato di Liberazione Nazionale di cui fecero parte Curone Giovanni, Ferrari Angelo, Bellinzona Felice, Trevisan Mario, Pelizza Pierino.La prima decisione che prese fu la nomina di Deagostini Giuseppe a Sindaco. La prima Giunta Comunale ebbe come membri Pareti Pierino, Ferrari Paolo, Favari Primino e Olezza Francesco.
Le prime elezioni democratiche per eleggere il Consiglio Comunale si tennero il 24/03/1946.
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